Sinceramente ancora non so cosa pubblicare, ho tante idee e devo decidermi.

06 marzo 2006

Alcuni ragionamenti sul rapimento di Tommaso

Il rapimento del piccolo Tommaso è un fatto assolutamente sconvolgente che ha impressionato tutta l'Italia. Per chi vive a Parma come me, questo avvenimento ha una presa ancora più forte, il dramma è presente in tutta la città, lo si respira nell'aria.

Il giovedì sera, quando è successo il rapimento, stavo rientrando in città dopo un viaggio di lavoro. All'uscita dell'autostrada notai un grande spiegamento di forze dell'ordine, che vidi anche lungo tutto il tragitto che mi portò fino a casa, in centro città. Già da allora ebbi il presentimento che fosse successo qualcosa di grosso.

In questi giorni, compatibilmente con gli impegni di lavoro, ho cercato di seguire gli eventi e vi ho riflettuto a lungo.

Vorrei esporre ,ai quei pochi che mi leggeranno, le idee che mi sono fatto.

  1. I rapitori sono professionisti, lo svolgimento dei fatti lo dimostra: la calma con cui hanno agito, avere scelto di lasciare l'auto in autostrada, il black-out causato ad arte, eccetera.
  2. Volevano rapire Tommaso. Ci sono vari fattori che lo dimostrano.
    - Rapire un bimbo così piccolo è un fatto assolutamente insolito e riprovevole per la malavita tradizionale.
    - Avere scelto di lasciare l'auto in autostrada dovendo percorrere alcune centinaia di metri a piedi significa che già sapevano che chi rapivano non poteva oppore grande resistenza.
    - Accudire un bambino così piccolo comporta parecchie difficoltà (pannolini, mangiare, ecc.) sarebbe stato più semplice rapire l'altro bambino.
  3. Escluderei il rapimento maniacale perché avrebbero scelto una vittima più facile (per esempio un bambino Rom).
  4. Sicuramente erano almeno in tre. Non è ipotizzabile che abbiano lasciato la macchina ferma in corsia d'emergenza incustodita. Non potevano correre il rischio che una pattuglia della Polizia Stradale si fermasse a controllare l'auto senza qualcuno che li potesse almeno avvertire.
  5. Nel gruppo ci doveva sicuramente essere anche una giovane donna, certamente per la capacità di gestire un bambino piccolo, ma anche per dare meno nell'occhio. Anzi si potrebbe ipotizzare che i due rapitori abbiano passato il bambino ad una coppia che aspettava in autostrada dileguandosi poi in un'altra direzione.
  6. Se ho ben capito qual è la posizione della casa degli Onofri, il lato di autostrada più facilmente raggiungibile è quello nord, cioè quello in direzione Milano. Se come immaginano tutti il bambino è stato portato al sud vi sono due possibilità: l'inversione di marcia ad un casello oppure l'imbocco della Parma-Mare. Nel caso di inversione io avrei scelto il casello di Parma Ovest perché poco trafficato e quindi poco frequentato dalla Polstrada. Sarebbe utile far fare alla Società Autostrade una ricerca sulle registrazioni delle uscite a Parma Ovest cercando quei viaggi che sono durati circa un'ora più del normale (tempo della fermata in attesa del compimento del rapimento). Per non farsi notare i malviventi non avranno pagato in contante, ma con sistema automatizzato (Viacard, Telepass, Bancomat, ecc.), quindi si potrebbe risalire al codice di tessera o di Telepass utilizzato (con probabilità avranno usato una tessera a scalare comprata in Autogril).
  7. Il movente del rapimento mi è incomprensibile;
    - vendetta: per quanto grande possa essere stato il desiderio di vendetta ci sarebbero stati mille altri modi più semplici e meno rischiosi per perpetrarla (incendio della casa, ferimento o uccisione del padre o della madre, atti di vandalismo sulle cose, ecc.).
    - estorsione: la famiglia non è sufficientemente ricca. Se invece i banditi avessero voluto approfittare del ruolo di direttore dell'ufficio postale del padre avrebbero scelto altre modalità, come già avvenuto in altri casi.; mentre adesso, con il clamore che ha suscitato il caso, il sig. Onofri non ha più nessuna possibilità di manovra.
    - avvertimento: il sig. Onofri è venuto a conoscenza di qualche affare poco pulito (p. es. conti correnti con soldi sporchi) e qualcuno vuole vuole che non parli. Per ottenere questo scopo bastava l'irruzione in casa, avrebbe sicuramente sortito un sufficiente effetto intimidatorio.
    - psicopatico: l'organizzazione è troppo professionale per immaginare che dietro ci sia uno psicopatico.
    - altro padre: la sig.ra Onofri potrebbe avere avuto un amante e questi credere (o sapere) che Tommaso sia figlio suo. Potrebbe essere una motivazione sufficiente, ma, anche in questa ipotesi, la professionalità dell'azione la fa scartare.
    - pista maniacale (pedofilia, trapianti d'organi, adozioni illegali, satanismo, ecc.) : A mio giudizio sono ipotesi tutte da scartare. Ci sono tantissimi minori poco custoditi e più facilmente raggiungibili.
  8. La malattia del piccolo può essere un movente? La malattia potrebbe essere stata scatenata da un errore di un medico che adesso vuole fare sparire le prove? Mi sembra che una cosa del genere non sia plausibile nemmeno in un film americano.

Purtroppo tutti questi ragionamenti non permettono di aiutare a risolvere il caso. Auguriamoci che la magistratura sia sulla pista giusta. Non ci rimane che sperare che Tommaso stia bene e che sia liberato al più presto.

Vogliamo Tommaso libero!