Sinceramente ancora non so cosa pubblicare, ho tante idee e devo decidermi.

08 marzo 2006

Sempre sul rapimento di Tommaso

E' iniziato il silenzio stampa. Se prima filtravano pochissime notizie ora non trapela più niente.

Si sa soltanto che gli inquirenti continuano ad interrogare i componenti della famiglia. Sembra quasi un accanimento sadico. Ci sarà un perché!

Gli investigatori devono essere convinti che il movente del rapimento sia strettamente collegato con qualcuno dei membri della famiglia.

Sotto ci deve essere qualcosa di grosso, tale da spingere dei criminali ad organizzare un sequestro così particolare e così rischioso.

Fino a prova contraria, come è giusto che sia, continuo a credere nell'onestà della famiglia Onofri, eppure, se fossi un inquirente, non scarterei l'ipotesi di un coinvolgimento di uno degli Onofri con la malavita organizzata.

Proviamo ad immaginare il seguente scenario: Paolo Onofri viene in qualche modo in contatto con denari di origine malavitosa, riesce ad impossessarsene e li trasferisce su un conto cifrato i Svizzera. I malviventi non hano armi legali per farsi restituire i soldi e quindi decidono di rapire il figlio che libereranno solo quando saranno tornati in possesso del denaro.

Se questa ipotesi fosse vera, Onofri si troverebbe in una situazione di grande difficoltà.
Raccontare tutto alla Polizia significherebbe il sequestro del denaro , l'impossibilità alla restituzione e di conseguenza l'eliminazione dell'ostaggio.
Per poter rendere i soldi, invece, avrebbe bisogno di una certa libertà di movimento per riuscire a raggiungere la banca dove è depositato il denaro ed effettuare la transazione verso il conto dei banditi.

Se questa idea fosse vera, spiegherebbe il motivo per il quale Paolo Onofri, davanti alle telecamere, ha fatto intendere che se i rapitori non rilasciavano il bimbo con le buone, lo avrebbero dovuto fare con le cattive, facendo supporre che avesse qualche idea sull'identità dei sequestratori.

Mi sto convincendo che la Magistratura abbia in mente delle ipotesi simili a questa, supponendo che qualcuno dei membri della famiglia non abbia detto tutto quello che sa.

Speriamo che il caso si risolva presto e che Tommaso torni a riabbracciare i suoi cari.

Vogliamo Tommaso libero!