Sinceramente ancora non so cosa pubblicare, ho tante idee e devo decidermi.

17 marzo 2006

Se fosse un giallo

Se il rapimento fosse un giallo come andrebbe a finire?

Carlo Lucarelli come la concluderebbe questa storia? E Andrea Camilleri? E Marcello Fois? Sarebbe interessante chiedere il parere anche a Loriano Machiavelli.

Se la fine la dovessi scrivere io, un'idea ce l'avrei. Lo svolgimento forse sarebbe da fiction televisiva, però con il pregio che, in fondo, si scoprirebbe il colpevole.

L'avvocato è in macchina e riceve una telefonata, una chiamata anonima. Parla per pochi minuti. Inverte bruscamente la marcia ed inizia a viaggiare a velocità spedita.
Fa una prima telefonata ai genitori del bambino.
"Hanno liberato il bambino! Mi hanno dato l'indirizzo, un casolare in montagna. Sono già per strada, corro la!". Finisce la telefonata spiegando il luogo. Poi chiama il magistrato e la polizia. Fornisce le stesse indicazioni. Poi alla fine chiama anche la televisione locale.

Arriva al casolare e dopo poco è raggiunta dai caribinieri avvertiti dal magistrato. La casa è isolata e dal camino esce un lieve filo di fumo.

Avvocato e carabinieri girano intorno alla casa guardando dalle finestre. Finalmente da una finestra del retro scorgono un lettino con dentro un bambino che sembra dormire. Nel camino c'è un fuoco acceso.

Vengono presi da una forte frenesia, cercano di aprire le porte che sembrano tutte sprangate. Con qualche sistema di fortuna riescono a scardinare una finestra. Entrano e corrono subito nella stanza dove c'è il bimbo.

E' vivo, è lui. I rumori lo svegliano e si mette a piangere a dirotto. L'avvocato lo accarezza e lo prende in braccio.

Nello stesso momento arrivano i genitori, la polizia, il magistrato ed i giornalisti.

L'avvocato esce col bambino tra le braccia. Silenzio. C'è grande commozione. La madre si avvicina incredula, lo prende delicatamente dalle mani dell'avvocato e lo stringe a se. Piange sommessamente, un fiume di lacrime. Sorrisi ed occhi umidi sui volti di tutti. Luci delle telecamere e flash dei fotografi sui protagonisti.

Il commissario della squadra mobile si avvicina all'avvocato. Le mostra un foglio. L'avvocato impallidisce. Il commissario fa un cenno a due agenti che si avvicinano ed ammanettano la donna. L'avvocato viene portata via.

I giornalisiti si accorgono di quanto è successo e chiedono spiegazioni al commissario

"Già da parecchi giorni sapevamo che l'avvocato aveva organizzato il sequestro, prima di agire, però, dovevamo aspettare la liberazione del bambino.
Facendo le indagini c'eravamo accorti che l'avvocato aveva ingenti debiti, quasi un milione di euro. Abbiamo poi scoperto che aveva patrocinato con successo un pregiudicato calabrese, già condannato per rapimento a scopo di estorsione, riuscendo a farlo scarcerare grazie ad alcuni cavilli legali. Infine siamo venuti a conoscenza che aveva pochissimo lavoro. Il giorno del rapimento fu tra i primi ad arrivare, pochi minuti dopo essere stata avvertita. Se fosse stata a casa, come aveva asserito, ci avrebbe impiegato almeno mezz'ora.
Aveva ideato tutta questa messinscenza per poter farsi pubblicità!"

the end.

Purtroppo questa è solo fantasia e non è la realtà.

Vogliamo Tommaso Libero!