Sinceramente ancora non so cosa pubblicare, ho tante idee e devo decidermi.

02 aprile 2006

Non ci sono parole, solo dolore

Tommaso è morto.

E' difficile avere parole per descrivere un'immensa tristezza.

Addio Tommaso.

01 aprile 2006

Qualcosa sta succedendo

Grande movimento di forze dell'ordine qui a Parma. Nelle prime ore del giorno i Carabinieri hanno fatto imponenti battute nelle campagne della bassa con l'ausilio delle unità cinofile. Tommaso non è stato trovato, ma parecchie persone sono state fermate.

Una ventina di persone sono trattenute presso il comando dei Carabinieri di via delle Fonderie e più o meno altrettante persone sono interrogate presso il distaccamento della questura di borgo Riccio da Parma.

Se gli inquirenti hanno deciso di venire allo scoperto ed eseguire un'operazione così clamoroso è perchè ritengono di essere vicini alla soluzione.

Credo che nel giro di poco tempo avremo notizie importanti.

Vogliamo Tommaso libero!

29 marzo 2006

Finalmente degli indagati

Finalmente ci sono delle persone iscritte nel registro degli indagati. Significa che gli investigatori iniziano ad avere le idee chiare.

L'impronta trovata dai RIS ha permesso di risalire ad un pregiudicato siciliano. Se non ci sono stati errori nel lavoro dei RIS (cosa assai improbabile) significa che si è individuata con certezza una delle due persone che hanno materialmente rapito Tommaso.

Come scrissi in un post di alcuni giorni fa, aprire del nastro adesivo con i guanti è veramente complicato. Probabilmente il malvimente che ha immobilizzato gli Onofri si è dovuto togliere i guanti per riuscire a svolgere lo scotch.

Oggi è anche uscita la notizia che la banda deve essere composta da lameno 5 o 6 persone. La cosa non stupisce affatto perché un sequestro, anche di un bambino piccolo, per poter riuscire necessita di un gruppo di persone sufficientemente organizzate.

Credo che ormai siamo vicini all'epilogo. Speriamo che culmini con la liberazione di Tommaso.

Vivo a Parma in centro ed ogni volta che sento una sirena della polizia passare ho un sobbalzo, mi dico: "forse ci siamo!"

Vogliamo Tommaso Libero!

27 marzo 2006

La scritta

Stamani novità a Casalbaroncolo, a poca distanza da casa Onofri è stata ritrovata una scritta sulla strada, probabilmente eseguita con una bomboletta spray.

Il testo è: "Ne hai abbastanza?".

Il testo risulta scritto sufficientemente bene, senza errori di ortografia, con la zeta con il trattino, cosa un po' desueta soprattutto per una scritta a spray.

Per ora non è dato sapere se vi sia una effettiva connessione con il rapimento di Tommaso e se sia opera dei sequestratori o di qualcuno a loro collegato. Forse è più probabile che sia opera di qualche mitomane imbecille.

Ipotizziamo, però, che il messaggio provenga dai rapitori. In questo caso si possono fare alcune considerazioni.


  • Si sentono sufficientemente tranquilli per osare un'azione di questo tipo in una zona sicuramente tenuta d'occhio dalle forze dell'ordine, nella quale, probabilmente, passano curiosi e giornalisti.
  • Mandano un messaggio chiaro. Sta a Paolo Onofri fare qualcosa affinché questa storia abbia termine. Il mittente sembra dare per scontato che Onofri sappia ciò che deve fare (questo frangente si sposa bene con l'ipotesi fatta su questo blog l'otto marzo scorso).
  • Dal trattto si desume che la scritta sia stata realizzata con una certa calma.
  • Come sono giunti sul posto? In auto (rischiando che qualcuno potesse trascivere la targa) oppure hanno seguito la stessa via utilizzata per il rapimento?
  • Decidendo di lasciare un messaggio sull'asfalto hanno scelto di fare conoscere la cosa a tutti. Perché?
  • A pensarci bene sembra quasi un'azione di sfida; come per dire: "le indagini sono in alto mare, gli investigatori sono ben lontani da noi, non sperate che il sequestro venga risolto dalle forze dell'ordine, quindi dateci ciò che vogliamo prima che sia troppo tardi".

Se la scritta è opera dei rapitori comunque significa che qualcosa si sta muovendo.

Vogliamo Tommaso libero!

25 marzo 2006

L'attesa

Diventa difficile scrivere ancora qualcosa sul rapimento del piccolo Tommaso Onofri.

Non sta accadendo niente di nuovo, non si vede uno spiraglio, è grande la paura che Tommaso possa svanire nel nulla, che non venga mai più ritrovato.

Gli inquirenti mostrano cauto ottimismo, fanno capire che hanno una pista sicura su cui stanno lavorando, che hanno circoscritto la zona nella quale si trova il bambino ed i suoi sequestratori. Filtrano alcune notizie, pare che gli investigatori stiano cercando due persone di origine calabrese, forse due fidanzati o forse padre e figlio.

Eppure l'impressione per chi sta fuori è diversa, è difficile essere ottimisti. E' possibile che servano tanti giorni per identificare i rapitori se effettivamente si ha una buona pista e si conosce veramente la zona in cui il piccolo viene detenuto? E poi, se la localizzazione è corretta non è assai facile che i criminali, sentendosi braccati, siano già fuggiti in un altro posto?

Purtroppo non si può fare nient'altro che attendere, sperando che le prossime notizie siano buone.

Vogliamo Tommaso libero!

24 marzo 2006

La soluzione è vicina o è lontana?

Sono passati 22 giorni dal rapimento di Tommaso, un'eternità.

L'attenzione dei media sta calando. Sulla stampa, nelle radio, nei telegiornali se ne parla sempre di meno. La cosiddetta opinione pubblica, cioè tutti noi, lentamente si sta dimenticando del piccolo Tommaso. E' inconcepibile potersi dimenticare di un bambino di 18 mesi in mano a dei rapitori, eppure sta succedendo così.

Gli investigatori invece stanno lavorando sempre con il massimo impegno, un impegno molto visibile, con posti di blocco, perquisizioni e pattuglie in continua esplorazione. Hanno trovato la pista giusta o sono ancora la buio? Stanno facendo tutta questa pressione sul territorio per marcare ad uomo i sequestratori e farli sentire braccati o, invece, per dare un'immagine di efficienza e nascondere la mancanza di risultati?

Insomma la soluzione di questo caso è vicina o lontana?

Speriamo che sia vicina.

Vogliamo Tommaso libero!

E' proprio Tody, il cane degli Onofri

La lettura del microchip ha confermato che il cane trovato randagio nelle campagne di Sissa è proprio Tody, il cane misteriosamente sparito da casa Onofri alcuni giorn prima del rapimento del piccolo Tommaso.

Il cane è in buona salute, ben nutrito, senza spellature ai polpastrelli. E' difficile immaginare che abbia fatto tanta strada da solo. Da Casalbaroncolo a Casalfoschino ci sono almeno 25 km, troppi per averli percorsi da solo.

Le buone condizioni generali del cane, che risulta ben nutrito, fanno immaginare che il cane sia stato randagio da pochi giorni e quindi sia stato abbandonato alcuni giorni fa.

Siccome è molto plausibile che il cane sia stato prelevato dai rapitori, significa che il cane è stato con i rapitori, e probabilmente con Tommy, fino a pochi giorni orsono.

Bisogna cercare di capire perché abbiano lasciato andare il cane. Il motivo più probabile è proprio per farlo ritrovare. In fondo il ritrovamento del cane potrebbe voler comunicare che il bambino è vivo e sta bene e che presto avverrà un contatto. Aver fatto ritrovare Tody in una zona così al centro delle indagine potrebbe stare a significare, sfidando gli inquirenti, che la banda si sente sicura (ci sarà un nesso tra Casalbaroncolo e Casalfoschino?).

C'è da notare che le immagine del cane, per agevolarne l'identificazione, sono apparse sui media solo negli ultimi tempi, pochi giorni dopo che era stato inviato un messaggio al blog tommasolibero.blogspot.com che invitava a cercare il cane.

A mio giudizio il ritrovamento di Tody è un ottimo segno e forse indica (speriamo) l'avvicinarsi dell'epilogo di questa storia, cioè alla liberazione di Tommaso.

Vogliamo Tommaso libero!

22 marzo 2006

Ritrovato il cane

Oggi è stato ritrovato Tody, il cane della famiglia Onofri, scomparso sabato 25 febbraio, alcuni giorni prima del rapimento.

Sembra che sia stato ritrovato nelle campagne di Sissa, un paese della bassa parmigiana, vicino al Taro e non lontano dal Po, ma troppo distante da Casalbaroncolo (circa 25 km) per pensare che Tody ci sia arrivato da solo.

Questa è probabilmente la notizia più importante dopo il rapimento di Tommaso. Adesso sarebbe necessario capire da quanti giorni il cane è nella zona, se è malnutrito oppure no, se ha ferite ai polpastrelli che possano significare che in questi giorni ha percorso parecchia strada. Tutto questo per cercare di sapere se Tody è stato abbandonato il giorno stesso in cui è stato fatto sparire oppure se è stato lasciato andare da pochi giorni.

Se il cane è stato abbandonato da pochi giorni può significare che i rapitori l'abbiano tenuto con loro per tranquillizzare Tommaso e se adesso hanno deciso di disfarsene è, forse, perché la sua presenza poteva diventare fonte di rischio. Si ricordi che fino a lunedì scorso, prima della puntata di "Chi l'ha visto?", nessuna foto del cane era mai apparsa sui media nazionali.

Faccio un'ultima constatazione; è un po' che si sentono indiscrezioni che indicano interessi da parte degli inquirenti nella zone della bassa delle province di Parma, Reggio e Mantova. Sissa è in una di queste zone.

In ogni caso il ritrovamento di Tody, se non viene smentito, è un'ottima notizia. Chi non fa del male ad un animale non lo fa nemmeno ad un bambino.

Vogliamo Tommaso Libero

I genitori intervistati

Finalmente i genitori di Tommaso hanno parlato e hanno raccontato lo svolgimento dei fatti durante lo speciale di "Chi l'ha visto?".

Ovviamente è la loro versione, ma comunque offre spunti di ragionamento. Sarebbe stato interessante avere anche la versione degli inquirenti, ma, ad indagini in pieno svolgimento, non è pensabile che ciò avvenga.

Il racconto, se vero, ed io penso che lo sia, sgombra il campo da molte imprecisioni che venivano raccontate e che rendevano più difficile l'analisi dei fatti.

Da quanto esposto da Paolo Onofri e dalla moglie si evince che i rapitori sono sicuramente dei professionisti o comunque dei criminali usi ad azioni di questo tipo.

Provo ad elencare i punti che mi portano a questa affermazione:
  • Il blackout del sabato precedente che fa immaginare ad una prova
  • La sparizione del cane (lo stesso sabato) per permettere di agire più indisturbati
  • La scelta di una notte con poca luna
  • L'assoluta freddezza durante l'azione
  • L'efficienza dell'azione
  • La fuga perfettamente riuscita
  • La mancanza di tracce od impronte

Questa ipotesi, cioè che si tratti di professionisti, come già ebbi modo di scrivere, è la più rassicurante per la salute del bambino e per la sua sorte.

Per quanto riguarda la fuga sono sempre molto attirato dall'idea che la fuga sia avvenuta in autostrada. Mi immagino uno scenario che vado a descrivere.

I rapitori arrivano in moto lungo la TAV, parcheggiano la moto sulla TAV, vicino all'autostrada, vanno a piedi verso la casa degli Onofri, nel frattempo arriva un auto con almeno due persone a bordo, di cui una è donna.

Eseguito il rapimento i due sequestratori scappano a piedi, raggiungono l'autostrada e passano da sopra alla rete il bambino. L'auto fugge lungo l'autostrada, la moto lungo la TAV.

Questo permette, al gruppo con il bambino, di riuscire ad allontanarsi di parecchi chilometri prima dell'inizio delle ricerche.

Non capisco perché sia dato così poco credito a questa tesi, anche il criminologo Francesco Bruno l'ha esclusa categoricamente.

Purtroppo questi miei ragionamenti non servono per risolvere il caso.

Vogliamo Tommaso libero!